LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELL’AUTORITA’ PORTUALE DI GENOVA E SAVONA

Genova, 2 aprile 2022

All’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale

e al suo Presidente, Paolo Emilio Signorini

Gentile Presidente,

una parte dei lavoratori del porto di Genova lotta da tre anni contro il passaggio di navi cariche di armi. Questi lavoratori hanno raccolto la solidarietà ampia dell’opinione pubblica sia della città che del paese, e anche la simpatia e l’attenzione da paesi lontani. Papa Francesco li ha elogiati pubblicamente.

Questi lavoratori, e il movimento che hanno raccolto intorno a loro, rinnovano oggi con le tante voci della società genovese qui convenute la richiesta che si apra finalmente un dialogo con l’Autorità che lei presiede, e che rappresenta lo Stato e la proprietà pubblica del porto di Genova, dialogo che è stato promesso e che però non si è mai aperto.

Chiediamo innanzi tutto che sia rispettata la lettera della legge 185/1990 che regola l’export degli armamenti, in particolare all’articolo 6, e sia rispettata la lettera del Trattato internazionale sul commercio delle armi, in particolare agli articoli 6 e 7, nei punti dove prescrivono che le autorità non devono consentire il transito di armamenti di cui si possa presumere l’impiego in conflitti che violano gravemente i diritti umani, o in cui si possano commettere crimini di guerra e genocidi.

Chiediamo inoltre che il dialogo comporti la discussione pubblica intorno ai rischi che le navi cariche di armi e munizioni rappresentano al loro arrivo e sosta in porto, dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori in banchina e della cittadinanza residente nelle aree vicine al porto.

Chiediamo infine che il dialogo si svolga in una cornice di trasparenza, come peraltro previsto dalle legge sopra citate, e che l’Autorità portuale risponda positivamente alle richieste di accesso agli atti più volte reiterate, riguardanti gli armamenti caricati su alcune navi in transito e la destinazione di tali armamenti: dialogo che dovrebbe coinvolgere la società civile e le sue rappresentanze.

Firmatari: le associazioni che hanno promosso e aderito all’odierna ‘marcia della pace’

Pax Christi Italia, C.A.L.P. Collettivo autonomo lavoratori portuali, Tavolo Giustizia e Solidarietà coordinato da Caritas Genova, Ora in silenzio contro la guerra, The Weapon Watch, AGESCI Liguria, ARCI Genova, ACLI Liguria, CVX Comunità di Vita cristiana – Genova, Centro Banchi, La Piuma Onlus, Comunità San Benedetto al porto, Libera Liguria, Genova Aperta alla Pace, ANPI Genova, Federazione Italiana Associazioni Partigiani, Emergency Genova, Economia disarmata, Redazione di Contropiano, Le veglie contro le morti in mare, Associazione Papa Giovanni XXIII, Genova Che osa, Società missioni africane, Soci e socie di Banca Etica (Genova e La Spezia), Centro Italiano Femminile, Circolo Nuova Ecologia Genova, Unione democratica arabo palestinese, Music for Peace, Legambiente Liguria, associazione Borgo Solidale, Liguria Possibile.

Per contatti: info@weaponwatch.net

tel. 349 6751366 (Carlo Tombola, presidente the Weapon Watch)